Variante di valico, l’infrastruttura delle battaglie contro i mulini a vento. Battaglie dei progettisti nel voler costruire gallerie sotto frane quiescenti e vane battaglie dei residenti contro istituzioni e Autostrade per l’Italia per fermare gli scavi. L’ovvio è però venuto a galla a danno fatto. Con un ironico purtroppo, hanno avuto infatti ragione i cittadini: i periti del Tribunale di Roma hanno accertato e imputato precise responsabilità ad Autostrade per l’Italia perché nella progettazione della Variante di valico non è stato messo in campo un monitoraggio sufficiente a valutare l’impatto che i lavori di realizzazione della galleria Val di Sambro avrebbero avuto sulla montagna.
Tra gli ultimi atti dello scabroso contorno di questa infrastruttura, risulta l’intervento in Senato di Giovanni Castellucci, amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, con l’ammissione del raddoppio dei costi della Variante di valico, da 3,5 a 7 miliardi di euro. Variante che oggi avrebbero progettato diversamente, più in galleria e più in profondità.
Da qui la nostra interrogazione ai ministeri dell’Ambiente, delle Infrastrutture e della Salute. In un’ottica di trasparenza e intervento di ripristino, abbiamo chiesto se i ministeri interrogati ritengano necessario e urgente effettuare immediate verifiche sulla reale situazione di pericolo, eventualmente nominando una commissione d’inchiesta che abbia la missione di chiarire cause e responsabilità delle gravi lacune e mancanze risultate nel progetto della Variante di valico, alla luce delle inchieste del Tribunale civile di Roma portate alla pubblica attenzione mezzo stampa. Si chiede dunque quali provvedimenti intendano adottare per garantire la messa in sicurezza dei luoghi e, successivamente, valutare l’opportunità di aprire alla viabilità la tratta in questione. Infine in quale modo si intendano supportare le richieste di risarcimento degli abitanti di Ripoli, vittime dei disagi causati da un evidente abbandono delle regole prudenziali di tutela da parte delle istituzioni.