Il ricorso alla violenza è l’extrema ratio di un paese civile. Sia che si tratti di ordine pubblico, sia di scenari di crisi internazionale. La violenza emotiva e fisica di otto blindati e 200 agenti delle forze dell’ordine, impiegati a Bologna il 20 ottobre per sgomberare 280 cittadini da un immobile occupato da 10 mesi, rappresenta così l’ultima soluzione che l’Amministrazione è in grado di fornire all’emergenza abitativa. Se non si è in grado di andare oltre questa strada, se ne deduce un’incapacità economica e gestionale di far fronte a questa emergenza. La prima mancanza è strettamente connessa alla seconda: questo poiché l’Italia possiede le condizioni per garantire servizi sociali di altro tipo come risposta alternativa ai blindati.
I fatti del 19 ottobre di via Fioravanti a Bologna, con lo sgombero dei 280 dallo stabile “ex Telecom”, sono l’ennesima realtà che ci appare come emergenza. E’ invece uno stato cronico. La vera emergenza è negli ostacoli al trovare una puntuale e concreta via di intervento.
Sull’“ex Telecom” ho presentato Interrogazione ai Ministeri dell’Interno, del Lavoro e delle Politiche sociali. Chiediamo la conferma dei numeri dello sgombero effettuato, con 200 uomini delle forze dell’ordine impiegati per far allontanare 280 residenti, tra cui 22 minori sotto i 10 anni, 4 neonati, 3 disabili gravi e 6 ultra 75enni; la conferma della presenza di feriti tra i manifestanti; la verifica sull’utilizzo passato dei fondi dall’amministrazione comunale felsinea per l’emergenza abitativa. Quest’ultimo interrogativo è fondamentale poiché ci appare incredibile il fatto che si sia giunti a un degrado e un’incuria tali, provocati in queste situazioni dall’opera degli amministratori pubblici. Opera che, anche solo per il caso di via Fioravanti, ha accettato questa illegalità senza saperci fare fronte per quasi 12 mesi. E alle soluzioni insufficienti che hanno creato il ghetto, martedì si è dovuti replicare con altra violenza e l’illegalità morale di 200 agenti di polizia schierati in tenuta anti-sommossa e otto blindati per allontanare le famiglie.
Chiediamo infine al Governo quali iniziative gravi e urgenti intenda assumere per valutare esattamente il numero di persone che versano nella condizione di emergenza abitativa, al fine di poter definire un piano emergenziale per le famiglie e le persone che non hanno una casa, stanziando risorse da reperire mediante una miglior gestione delle risorse sin qui utilizzate, anche in prospettiva dell’inizio dell’esame della legge di stabilità.