600 milioni di euro stanziati, ma ancora bloccati: le opere per far fronte alla siccità restano ferme.
L’On. Mucci interroga il governo.
I finanziamenti necessari sono stati stanziati dal governo, ma per sbloccarli si attende un’altra siccità. L’on. Mucci interroga il ministero per le politiche agricole per rendere conto dei ritardi.Tra i fondi europei e quelli messi a disposizione dal ministero parliamo di una somma di poco meno di 600 milioni di euro, ma tra proroghe e stalli burocratiche i lavori necessari restano fermi. Non dimenticando le difficoltà della stagione estiva passata, con gravi danni per il tessuto agricolo del circondario, la deputata Mara Mucci ha approfittato del question time per chiedere spiegazioni al ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, responsabile dell’erogazione dei fondi.
Per la parlamentare imolese, non è chiaro come mai il bando di selezione dei progetti, datato 30 dicembre 2016, sia stato prorogato al 31 agosto 2017 e, sei mesi dopo se ne debbano ancora vedere le conclusioni. Inoltre la parlamentare registra uno stallo anche per l’attivazione dei meccanismi di erogazione del fondo europeo sviluppo e coesione (FSC), per un valore di 295 milioni di euro. Fondi per opere che rischiano di non essere ultimate e collaudate entro le scadenze (2023), e di conseguenza, andrebbero restituiti alla commissione europea.
Il sottosegretario Castiglione ha risposto adducendo ragioni burocratiche, dovute alle lungaggini del ministero dell’ambiente nel fornire le informazioni necessarie nella mappatura idrica del territorio. Risposte che lasciano perplessi alcuni addetti ai lavori, che sperano di avere al più presto accesso ai fondi, senza ulteriori ritardi.
Mucci: “le ricorrenti siccità che hanno colpito il nostro territorio non possono essere più affrontate come emergenza, ma rappresentano un tema che deve essere gestito in modo strutturale. Ed è proprio quello che stanno facendo le aziende. In particolare 30 imprenditori agricoli della vallata si sono organizzati in un consorzio, per avviare un progetto di un bacino artificiale che consenta di irrigare i terreni durante i periodi di secca. Peccato che i continui ritardi nell’apertura dei bandi relativi, abbiano di fatto precluso la partecipazione delle imprese ai fondi 2014-20.”
prosegue la deputata:
“Continuerò a pungolare il ministero per evitare ulteriori proroghe. Decine di aziende locali, di cui ho incontrato negli ultimi mesi gli esponenti, hanno già effettuato investimenti, predisposto progetti e aspettano solo di poterli mettere in pratica, ma hanno bisogno di certezze, non di incomprensibili proroghe”