Fondi per allenare il pensiero computazionale
In vista del secondo anno di attuazione del Piano Nazionale Scuola Digitale, la Ministra Giannini ha annunciato l’utilizzo di 100 milioni di fondi PON (Programma Operativo Nazionale), per il rafforzamento delle competenze digitali degli studenti: “Ogni studente imparerà a programmare. Dal prossimo anno tutte le scuole primarie avranno la possibilità di fare 60 ore all’anno di coding. Un passo necessario per avere tra 10 anni una popolazione di giovani italiani perfettamente alfabetizzati in quello che rappresenta il nuovo pensiero critico. Per questo obiettivo abbiamo destinato 100 milioni di euro”. Di questi fondi, 65 milioni andranno al I ciclo. Altri 35 alla secondaria di II grado per lo sviluppo delle competenze digitali degli studenti.
È un risultato importante, frutto anche del lavoro del team di Programma il Futuro in collaborazione con l’intergruppo parlamentare per l’innovazione di cui faccio parte. Un progetto ambizioso che mette a disposizione delle scuole strumenti che educano gli studenti ai concetti base dell’informatica, formando giovani che rappresentano i futuri lavoratori, i futuri imprenditori, i futuri dirigenti del nostro Paese. La programmazione in un contesto di gioco è il modo più semplice per sviluppare il pensiero computazionale, alla cui base vi sono competenze logiche e capacità di risolvere problemi, due requisiti ormai imprescindibili per essere pienamente e culturalmente preparati a svolgere qualsiasi lavoro si voglia fare da grandi. Giocare con l’informatica per predisporre i nostri giovani all’ingresso nel sempre più complesso mondo del lavoro. Quello che, in fondo, la scuola dovrebbe fare, sempre e comunque.
Ricordo che ad Imola molti istituti, sia di scuola primaria che secondaria, hanno aderito al progetto. Tra questi, l’Istituto Comprensivo Statale n°6 di via Villa Clelia, l’Istituto Comprensivo n°2 di via Cavour, l’Istituto Tecnico Paolini-Cassiano, il Polo liceale Rambaldi-Valeriani, e gli istituti comprensivi n° 3 di via Gioberti e n°4 di via Guicciardini.
Per il prossimo anno, con i fondi aggiuntivi, sarà possibile avviare ulteriori piani didattici relativi alle competenze digitali ed in particolare al pensiero computazionale. Fondi importanti, ottenibili in seguito alla presentazione di specifici progetti sulla base di bandi che il Miur andrà a definire, che le scuole imolesi non devono lasciarsi sfuggire.
È del tutto evidente infatti, come sia sempre più importante per i giovani possedere competenze che consentano di utilizzare a pieno titolo le tecnologie, cogliendone a fondo l’utilità e l’efficacia, sapendole maneggiare senza risultarne così dei semplici consumatori passivi.
Proprio per ribadire l’importanza e il valore di questo progetto, che il prossimo anno sarà ancora più incisivo, è stato programmato per il prossimo martedì 6 dicembre l’evento “Professioni, arti e mestieri al tempo del coding” che si terrà alla Camera dei Deputati, nella Sala Aldo Moro. Un evento durante il quale istituzioni e mondo produttivo si confronteranno, discutendo di quanto le competenze informatiche e digitali potranno ancora risultare vantaggiose per la crescita sociale ed economica del Paese.
In due anni e mezzo abbiamo avviato al coding e al pensiero computazionale oltre un milione di studenti, sotto la guida di più di 20 mila insegnanti in oltre 5 mila scuole.
Ora si tratta di fare un ulteriore passo avanti. Sfruttando i nuovi fondi a disposizione, il coding e le competenze digitali saranno sempre più presenti nei piani didattici delle nostre scuole, a partire dalle primarie. Parleremo anche di questo il prossimo 6 Dicembre alla Camera, con rappresentanti di imprese e università. E non sarà un caso. Le competenze che si sviluppano a scuola, devono avere un riscontro nel mondo del lavoro, perché la scuola cresca assieme alle necessità di chi un domani dovrà confrontarsi con la concorrenza del mondo reale. Una realtà che non fa sconti a nessuno.