Il cosiddetto referendum Trivelle, prima delle urne ha incontrato il giudizio del Tar del Lazio ed è stato al centro di una denuncia alla Procura della Repubblica di Roma. Due le questioni: al Tar è stato evidenziato l’ostruzionismo del Governo al corretto svolgimento del referendum, con danno ai tempi e ai modi dell’informazione sul quesito. In Procura, la denuncia è per verificare l’ipotesi di reato di induzione all’astensione. Insieme ai Radicali italiani ho portato avanti queste due iniziative di giustizia, presentate a Roma in una conferenza stampa nella sede del partito in via di Torre Argentina e di cui ha parlato il Fatto quotidiano.
Ho già scritto più volte sul tema, spiegando i motivi di queste due iniziative. Per evidenziare invece il principio di tutto ciò, cito Mario Staderini, già segretario dei Radicali italiani: “Noi non dobbiamo vincere, dobbiamo rendere chiaro quale sia il diritto. E poi fare politica, cioè far vincere le regole, dopo aver mostrato dov’è la verità. “Dire giustizia” è quello che fanno i tribunali, noi dobbiamo portargli le argomentazioni in modo che loro dicano giustizia, diritto, al livello più alto. A quel punto siamo tutti pronti per capire meglio come e perché cambiare le regole”.