Oggi riparte la discussione degli emendamenti al decreto femminicidio nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia alla Camera. Ci eravamo lasciati la scorsa settimana con due novità contro la violenza alle donne. E’ stato approvato un emendamento del Pd, a prima firma Alessia Morani, che prevede i braccialetti elettronici per tenere gli stalker lontano delle vittime. Peccato che si tratta di una vecchia proposta della Ministra Cancellieri che ci costerà 5,7 milioni di euro tra l’acquisto e la manutenzione. Secondo i dati pubblicati dal Ministero degli Interni, i braccialetti i possesso dello Stato sono circa 386, le denunce per stalking sono circa 83 mila. Dove troveremo questi soldi? Non sarebbe stato meglio finanziare un piano finalizzato alla fornitura di servizi per tutelare le donne maltrattate a partire dai pronto soccorso, dai presidi medici, dai servizi sociali ai centri antiviolenza…un piano stimato sui 100 milioni di euro?
Grazie alla nostra astensione e il voto contrario di Sel siamo riusciti a ottenere la revocabilità della querela almeno per i reati meno gravi di stalking convinti che l’irrevocabilità della querela disincetivi le denunce.
La querela deve essere sempre revocabile. I dati dei Centri anti-violenza ci dicono che l’irrevocabilita’ della querela disincetiva le denunce”. L’Istat dice che attualmente soltanto il 10 % di reati di stalking viene denunciato
Una donna che si trova all’interno di una relazione personale e intima con una persona da cui subisce atti persecutori, sarà disincentivata a sporgere querela se irrevocabile, non potendo più tornare indietro e dovendo affrontare necessariamente il processo.
Inoltre si perde quello che è il vero obiettivo che si vuole ottenere con la querela. Ovvero che sia deterrente nei confronti di chi maltratta, non di chi è maltrattata. Anzi, i problemi per la vittima aumentano, perché nei casi più gravi se non vengono disposte misure cautelari, la donna sarà ancor più esposta ai pericoli di ulteriori atti di violenza. Nei casi meno gravi poi non si potrà nemmeno tentare la via della conciliazione.
Vado a difendere le donne…speriamo che questo pessimo decreto veda la luce nella migliore versione possibile!