RESPINTO IL RICORSO DI ONIDA, ATTENDIAMO ESITO DEI PROSSIMI
Per l’ennesima volta, ad essere lesi sono stati i diritti dei cittadini. Respingendo il ricorso presentato da Valerio Onida, non si è garantita a pieno la libertà di scelta degli elettori.
Piuttosto, era auspicabile che questo ricorso venisse accolto. La formulazione eterogenea del quesito infatti, riassumendo in poche frasi più modifiche costituzionali che intervengono sull’assetto politico-istituzionale italiano, non consente all’elettore di comprendere con sufficiente chiarezza su che cosa si sta votando e tra quali alternative si stia scegliendo.
La possibilità, paventata dal ricorso di Onida, che gli elettori potessero esprimersi singolarmente su ogni tema oggetto della consultazione referendaria avrebbe sicuramente permesso un pieno esercizio della volontà popolare.
Questa possibilità sarebbe stata altresì un valido strumento che avrebbe restituito come effetto quello di riavvicinare tutto l’elettorato ad una politica vista sempre più come lontana e distante dalla gente. Prima di tutto perché incomprensibile.
Il mancato accoglimento del ricorso sullo spacchettamento è, quindi, l’ennesima occasione persa per ricucire l’evidente e sempre più profonda frattura tra cittadini e mondo della politica. Ma soprattutto per ridare dignità all’istituto referendario, che in questa maniera viene a dir poco svuotato.